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NFT: GUIDA PER CHI NON SA NIENTE DI NON FUNGIBLE TOKEN

NFT o non fungible token, blockchain, smart contract, wallet… quanti termini nuovi e per molti di noi sconosciuti!

In questo articolo spieghiamo tutto ciò che è necessario conoscere prima di andare a parlare di tematiche specifiche legate agli NFT.
Vogliamo fornirvi una specie di dizionario su tutti quei termini e strumenti, intorno a cui ruotano i non fungible token.
Per la redazione di questo articolo ringraziamo il supporto fondamentale di Cristina Baldi, docente e consulente in materia di finanza di impresa, Cristina ha tenuto un interessantissimo webinar all’interno di Legal for Digital Academy, in cui ci ha fornito le nozioni base di questa nuova tecnologia, che sicuramente, non è solo una bolla provvisoria.

 

Che si amino o si odino, NFT e blockchain in generale, offrono già preziose opportunità di business e non solo.

 

Cosa significa decentralizzare gli strumenti finanziari? Cosa significa opera digitale e perché anche grandi brand si sono fatti coinvolgere.

Parliamo di Gucci come degli Uffizi

SIGNIFICATO DI TOKEN BLOCKCHAIN

Un Token è una rappresentazione digitale di valore registrato sulla blockchain, attraverso l’uso di un wallet, che conferisce un diritto a un determinato soggetto.

L’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano definisce il token come un’informazione digitale, registrata su un registro distribuito, univocamente associata a uno e un solo specifico utente del sistema e rappresentativa di una qualche forma di diritto: la proprietà di un asset, l’accesso a un servizio, la ricezione di un pagamento, e così via.

La distinzione rispetto agli dagli asset digitali è legata a particolarità ben specifiche tutte derivanti e legate alle caratteristiche della blockchain.

I token si dividono in 2 categorie:

  • Token fungibili: si possono scambiare perché hanno lo stesso valore per chiunque. Ad esempio i bitcoin o le altre criptovalute;
  • Token non fungibili: token non scambiabili tra loro.

Tokenizzazione significa conversione dei diritti di un bene in un token digitale registrato su una blockchain, dove il bene reale e il token sono collegati da uno smart contract. Quindi “tokenizzare” significa generare un token e collegarlo a un bene mediante questo tipo di contratto.

CARATTERISTICHE DEGLI NFT

Abbiamo appena visto cosa sono i token.
Ed ecco che arriviamo agli NFT, ossia i non fungible token: introdotti grazie alla caratteristica della programmabilità della blockchain.

Caratteristiche dei non fungible token

  • Non sono riproducibili: ogni non fungible token che viene emesso è unico e irripetibile
  • Sono eterni: sono beni durevoli
  • Non possono essere falsificati

È evidente come queste caratteristiche siano profondamente legate a quelle della blockchain. In particolare se alla programmabilità uniamo le

caratteristiche della tracciabilità e verificabilità, arriviamo all’ulteriore caratteristica della blockchain:

  • Unicità: se creo un’opera e la trascrivo sulla blockchain nessuno può riprodurla. Questa è una novità assoluta.

Pensiamo ad un brano musicale, ad esempio. Ma questo vale per la musica e per ogni opera originale. A quel punto emetto il non fungible token che rappresenta quel bene registrato sulla blockchain.

Potenzialmente, offrirà la possibilità di prevenire e tutelarsi dal plagio e dalla violazione del diritto di autore identificando tali reati in maniera inequivocabile e senza dover seguire gli iter e i tempi che attualmente sono richiesti dalle vigenti disposizioni di legge.

Tipologie di non fungible token

1. Security token (STO): token crittografico legato a un’offerta di titoli. Invece di dare all’investitore un bene tangibile, viene data una quota;

2. Utility token: è il token più comune, quello che dà l’accesso a un bene specifico. È il token più utilizzato per le ICO.

3. Digital Twin: è la rappresentazione virtuale di un oggetto esistente nella realtà fisica.

Esempio di Digital Twin: abbiamo un’opera d’arte, tipo la Gioconda ad esempio. Il museo che la detiene decide di trasporre l’opera in formato

digitale. Come si esegue la procedura di trasposizione? Grazie all’utilizzo di perizie e certificati che attestano l’autenticità e il valore dell’opera. Queste documentazioni vengono criptate. “Crypto” significa tradotto in un codice alfanumerico di una lunghezza standard.

La versione criptografata del certificato di originalità dell’opera, viene registrata sulla blockchain dando origine al non fungible token.

Abbiamo quindi la versione digitale del bene materiale.

 

Se creo 10 opere digitali dalla stessa opera materiale, come faccio a sapere qual è l’originale?

 

Grazie all’indirizzo pubblico associato al wallet: come abbiamo detto è la chiave privata che rende l’NFT originale.

 

NFT NATIVI DIGITALI


Si possono fare numerosi esempi, uno fra tutti è quello di Gucci che ha immesso sul mercato digitale una sneaker. Questo è un NFT non in purezza
perché non ne è stato un unico esemplare, ma un determinato numero, tutti uguali.

Perché i beni digitali hanno questo grande valore?

Perché sempre di più si vive in rete. Pensiamo ad esempio al Metaverso: l’evoluzione di internet che ci porta sempre di più ad avere una vita parallela online. Quindi in rete si ricreano le esigenze, i valori, che sono presenti nella vita reale.

In più gli NFT sono opere veramente uniche, quindi la non ripetitività ne aumenta il valore.

La nascita degli NFT è strettamente legata alla blockchain, perché è su questo spazio virtuale che si depositano e si scambiano i non fungible token

Non si può parlare di NFT senza parlare delle fondamenta su cui si poggia: la blockchain.

BLOCKCHAIN

La nostra esperta Cristina Baldi definisce la blockchain come la tecnologia che sta alla base e fa da supporto alle altre tecnologie come ad esempio l’intelligenza artificiale, il machine learning, il data analysis per citare le principali.

Per utilizzare queste tecnologie devi avere come base i dati verificati, che solo la blockchain al momento ti offre. Se non lo fai rischi di creare algoritmi d’intelligenza artificiale o fare analisi su dati di qualità non attendibile.

Come nasce la tecnologia blockchain?

Quando si parla di blockchain si pensa subito allo scambio di cripto valute, ossia “denaro digitale”. Nel mondo reale se voglio trasferire denaro a un

soggetto terzo senza usare il contante, devo far intervenire una struttura centralizzata.

Se la banca è quella struttura centralizzata che permette il trasferimento di denaro da un soggetto a un altro, la tecnologia blockchain è quella tecnologia che permette il trasferimento e il deposito di cripto valute, senza la necessità di un intermediario finanziario.

Ma la banca non trasferisce il denaro sempre e comunque: prima di farlo emette un’autorizzazione. In poche parole gestisce il nostro denaro depositato.

Questo organismo, la banca, nasce grazie ad un rapporto di fiducia che si è creato negli anni: i nostri genitori e nonni affidavano alla banca i loro risparmi affinché li gestissero.

Perché nasce la blockchain?

Questa nuova tecnologia è forse il frutto del deterioramento del rapporto di fiducia con le banche. Fiducia che ha permesso alle banche di

centralizzare e gestire il nostro denaro.

Infatti il bitcoin nasce in concomitanza al fallimento della più grande banca a livello mondiale: Lehman Brotehrs.

Sappiamo che la blockchain non è l’unico spazio virtuale per lo scambio di criptovalute, ma è quella che costituisce le fondamenta di tutte le altre

tecnologie anche nel settore non finanziario.

BLOCKCHAIN: LE CARATTERISTICHE

La blockchain è una struttura di dati che nasce per favorire lo scambio dei bitcoin. Le caratteristiche di questa tecnologia sono esattamente l’opposto di quelle che caratterizzano il rapporto tra la banca e i suoi clienti:

Decentralizzata: se la fiducia alla terza parte era data dalla centralizzazione, qui la fiducia nello scambio di valore tra due parti senza un terzo intermediario, si crea attraverso l’altra caratteristica della blockchain

Immodificabile: se trasferisco la mia criptovaluta dal mio wallet (portafoglio virtuale) al wallet di un altro soggetto, la transazione viene registrata attraverso dei dati che non potranno più essere modificati. La transazione può essere modificata ma i dati della prima non vengono alterati.

Transazione tracciata

Transazione verificabile

Incensurabilità: nessuno può impedire a nessuno di accedere alla piattaforma. Mentre sappiamo che con le banche non è così: possono decidere se puoi aprire un conto corrente, o, addirittura, se puoi accedere al tuo conto

Programmabilità: caratteristica determinante per la gestione degli NFT, perché significa che si possono dare istruzioni alla piattaforma affinché esegua operazioni programmate.

EVOLUZIONE DELLA BLOCKCHAIN

Partiamo dalla blockchain 1.0 e si arriva all’attuale tecnologia blockchain 3.0, passando attraverso la blockchain 2.0.

Blockchain nasce con i bitcoin: per la prima volta si può trasferire un qualcosa di valore paragonabile al denaro, la criptovaluta, senza passare attraverso l’autorizzazione delle banche.

Cos’è una cripto valuta?

È una valuta digitale che utilizza il linguaggio crittografico per proteggere le transazioni.

 

E ricordiamoci che lo strumento fondamentale per eseguire questa procedura è internet. Quindi questa nuova opportunità rappresenta una novità che rivoluziona lo stesso internet, che sempre di più permette all’utente di essere protagonista: quando internet è nato ci permetteva solo di fruire di contenuti immessi da altri. In un tempo successivo ci ha permesso d’inserire i nostri contenuti ma grazie alla mediazione di soggetti terzi (Google, social). Oggi ci dirigiamo verso uno step ulteriore: essere davvero protagonisti e gestori dei nostri dati.

 

Se la blockchain inizialmente era molto lenta e aveva dei limiti, Ethereum, la blockchain 2.0 che nasce nel 2015 che introduce la programmabilità attraverso gli smart contract.

Gli smart contract sono veri e propri contratti che sono eseguiti sulla base di un codice programmato su una blockchain. La fiducia del soggetto terzo, notaio o avvocato, è sostituita dall’esecuzione automatica e l’inalterabilità. Sono quindi il presupposto per la nascita dei non fungilble token.

Il cambiamento che determina l’evoluzione successiva della blockchain è la creazione di un internet decentralizzato, cioè app, organizzazioni finanziarie, piattaforme decentralizzate. A differenza ad esempio dei social network dove creo contenuti che entrano nella disposizione del social stesso, nella piattaforma decentralizzata creo contenuti che restano miei.

Per operare nell’ambito della blockchain è necessario essere in possesso di un wallet, attraverso cui si viene identificati.

TI SERVE IL WALLET SE VUOI OPERARE CON I NON FUNBLE TOKEN

Il termine inglese significa portafoglio. In realtà, in questo contesto, va tradotto con l’espressione “portachiavi”. Il wallet è uno strumento necessario per fare operazioni sulla blockchain.

È composto da 2 chiavi: una pubblica e una privata. Il soggetto che fa l’operazione, è identificabile con la chiave pubblica e avrà firmato la transazione stessa grazie alla sua chiave privata.

Cosa c’entra il wallet con gli NFT?

L’originalità dei non fungible token è legata alla chiave privata.

Se voglio acquistare un NFT, sulla blockchain posso verificare i diversi passaggi che identificano la titolarità di quel diritto che si sono susseguiti tra la messa sul mercato da parte del suo autore fino all’ultimo titolare da cui sto acquistando, quest’ultimo identificabile con il suo indirizzo pubblico. Grazie alla blockchain possiamo creare i token.

LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS CHE OFFRONO GLI NFT

Questa non è certo la sede, e noi non siamo le persone giuste, per stabilire se gli NFT sono solo una bolla, o realmente hanno un futuro.

Sicuramente ci sono dei dati oggettivi non discutibili: rispetto alla produzione di un bene materiale, la produzione di un bene digitale è più sostenibile.

Le aziende hanno l’opportunità di testare se un bene potrà funzionare e, una volta testato, potranno decidere d’immetterlo sul mercato in una quantità tale da evitare la produzione in eccedenza.

Pensiamo poi alle startup, nell’ambito del crowfunding: possono offrire un non fungible token prima della creazione del bene materiale. Una volta creato il bene, l’investitore potrà decidere se riscattare il bene, oppure metterlo sul mercato attraverso l’NFT.

L’obiettivo di business è creare un rete una vita ideale parallela, affinché si arrivi a desiderare che ciò che si realizza in rete lo si voglia anche nella realtà.

NFT E LEGGE

Come anticipato gli NFT sono una rappresentazione digitale di valore. Come tale rientrerebbe nel concetto di opera tutelata dal diritto d’autore.

 

L’attuale problema degli NFT è il vuoto normativo: ricordiamo che la legge sul diritto d’autore risale agli anni ’40 del secolo scorso, quindi tutto ciò che è digitale non è contemplato.

 

Così come non ci sono normative che disciplinano la proprietà digitale e gli asset digitali.

Constatiamo un forte disallineamento del legislatore nei confronti di tutto ciò che è legal tech. Consideriamo che la blockchain esiste ormai da quasi 15 anni!

A oggi ci dobbiamo affidare ai punti di forza della tecnologia:

  • immutabilità
  • affidabilità
Per quanto riguarda la tassazione, ambito che non ci compete, ma sappiamo che per una questione di antiriciclaggio gli investimenti in criptovalute sono soggetti a monitoraggio fiscale.

 

Ricorda però la base: se acquisti un NFT non ottieni la proprietà del bene, ma un certificato, il token, che ne assicura l’autenticità, e che consente al proprietario di esercitare dei diritti su quel bene.

 

Produzione di NFT: cosa comporta?

In questo momento c’è un forte clamore attorno agli NFT, tutti li vogliono creare, tutti vogliono fare attività d’impresa con i non fungible token.

 

Senza entrare nel merito della questione, guardiamo cosa significa oggettivamente produrre NFT: il lancio degli NFT viene fatto su piattaforme non italiane.

 

Questo cosa implica?

spesso ti affidi a piattaforme con sede legali presso Paesi che hanno legislazione di common law; cedi parte della proprietà della tua opera, l’NFT, a quella piattaforma.

 

In sostanza: crei qualcosa di tuo e la cedi pro bono ad una piattaforma che non è neppure nella tua stessa legislazione, e che dovrai alimentare con le revenues, cioè le provvigioni.

 

 

La soluzione sarebbe creare una piattaforma propria per vendere NFT. Può farlo un artista o una PMI? Al momento questo importante investimento lo fanno in pochi.

 

NFT E METAVERSO

Sono moltissimi gli ambiti in cui l’utilizzo di non fungible token stanno spopolando: dal gaming alla musica, fino alla moda.

Ma soprattutto i non fungible token vanno a braccetto con l’evoluzione verso il metaverso, la nuova frontiera della connettività, il metaverso o il Web 3.0.

Le prime realtà in cui si può vivere il Metaverso è proprio il gaming, giochi estremamente interattivi dove NFT, decentralizzazione e criptovalute fanno da padrone.

Se fino ad ora terzi come Google, Microsoft, Meta hanno potuto guidare e gestire le reti, con il Metaverso si avrà una rete in cui i protagonisti sono gli utenti, in teoria senza censura. Insomma, quello che abbiamo detto sulla blockchain può essere trasferito sul Metaverso.

LE OPPORTUNITÀ

Sicuramente siamo ancora in un momento di eccessivo hipe per quanto riguarda gli NFT.

 

Ma, parlando di blockchain in senso ampio, probabilmente è ciò che serve per superare i momenti di crisi attuali, che ci stanno spingendo a cercare nuove risorse sostenibili.

 

Se siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale lo scopriremo più avanti, ma sicuramente siamo di fronte a qualcosa di rivoluzionario rispetto a cui non si può non essere informati ed educati. Ricordiamoci che quando ci sono queste ondate di entusiasmo c’è sempre il truffatore che ne approfitta!

 

Inoltre è necessario avere quel minimo di educazione finanziaria su cui siamo ancora molto poco all’avanguardia.

 

Siamo in un momento tragico – pandemia, crisi energetica e ambientale – da cui possiamo trarre nuove opportunità. La decentralizzazione, caratteristica della blockchain, è ciò che attira e spaventa di più. Perché, comunque, la mancanza di un terzo, un potere centralizzato che si prende le responsabilità delle transazioni, implica che quelle responsabilità passano a noi.

 

Legal for Digital crede in questa nuova dimensione del legal tech, ragion per cui ci teniamo costantemente aggiornati. Siamo forse il primo studio legale ad aver redatto un contratto NFT: dalla creazione dell’opera fino alla sua diffusione.

Se anche tu hai bisogno di una consulenza legale sugli NFT contattaci!

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